tag:blogger.com,1999:blog-27088939817964724182023-06-20T21:34:35.612-07:00AtonementKarmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.comBlogger11125tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-36974499196968110852012-07-26T18:41:00.000-07:002012-07-26T18:41:04.437-07:00Some Nights." E così sei andata a vivere all'estero ?!"<br />
<br />
No, Michele. Non sono andata a vivere all'estero. Io sono scappata. Ti ricordi quando mi dicevi che non ricordavo molte cose? Ecco, sono scappata da quelle poche che ricordavo. E se avessi avuto la fortuna di ricordare anche le altre, quelle che tu invece ricordavi, probabilmente sarei scappata molto prima. Non vivo all'estero. Vivo qui. Questo non è estero, non è un'altro stato. Questo è un posto, un posto che mi piace, un posto in cui, al momento, vivo. Mi piace perchè è grigio la maggior parte del tempo. Così non devo combattere con quel sole illuminante che c'è da noi. Piove la maggior parte del tempo, così posso coprirmi, mettere maglioni su maglioni, felpe su felpe, jeans su jeans, senza dovermi scoprire. Posso stringermi nelle spalle senza dover giustificare il gesto. Potrei aver freddo, qui. Me ne sono andata. Sono scappata. Non ho intenzione di tornare indietro. I miei occhi scuri non li guarda nessuno, la faccia triste qui ce l'hanno in molti. Dev'essere il poco sole. Quando cammino con le ciglia umide non se ne accorge nessuno, non hanno quella nostra abitudine di intrufolarsi nei tuoi problemi in questo posto. Mi piace tirare le tende e scoprire le gocce di pioggia sui vetri. Mi piace davvero molto. Mi piace bagnarmi le scarpe nelle pozzanghere che non avevo notato, prendere il tram e sentire l'annuncio della fermata in due diverse lingue, tutte e due non mie. Mi piace parlare questa lingua, mi si abbassa la voce di un tono, non sembra la mia. Quella squillante, quella dalla risata forte. Il ridere neanche lo tollero troppo. Sorrido, perchè qualche volta mi dicono che sono bella. Sorrido di imbarazzo, di non condivisione. Senza prendere in considerazione la frase, perchè comunque non ci sono mai stata abituata. E poi lo dicono perchè sono straniera. Perchè non sono chiara e lattea come loro. Sono scura, sono cupa, sono nera d'occhi e qui lo notano come particolarità interessante non negativa. <br />
Mi piace questo posto. Mi piace la sera umida, mi piace la notte che taglia il respiro, mi piace la fumosità dei locali, l'inafferrabilità di molte frasi sentite per caso. Mi piace non essere dei loro, giustificarmi e crogiolarmi in questa non appartenenza.<br />
La mancanza di casa non la sento. Mi sono dimenticata cosa volesse dire stare a casa. Ho dimenticato quali fossero quei dolori che mi hanno mandata qui. Però qui non ho nessun dolore, quindi ci rimango. Non sorrido molto, ma non mi sono mai piaciuta sorridente. Preferisco la mia bocca quando è storta, quando è serrata, quando non mostra i denti. <br />
Ho dimenticato le strade di casa, gli odori, i colori dei palazzi e delle stanze. Ho dimenticato il sapore di ciò che si mangia e dell'acqua. Ora ho presenti solo quelli che ci sono qui. Mi piace molto di più sentire l'odore della pioggia su queste strade rispetto a quelle di casa. L'odore della pioggia mi sembra di ricordarlo, ma non vorrei dire una bugia. <br />
Ah, qui non devo dire nessuna bugia, mi sono addirittura dimenticata come si fa a dire bugie. A domanda rispondo. Rispondo bene sai? Ho smesso di scrivere, ho iniziato a parlare. Parlo bene, molto. Non quanto facevi tu, ma abbastanza bene. Sto anche imparando a fare le domande. E mi piacciono le risposte. Mi piace quando sorridono e dicono che questa è una bella città, che parlo bene la lingua, che mi sta bene quel vestito. E quando mi chiedono della mia vita prima dico che era triste, che ero sempre malinconica, che ora sto bene qui e non soffro più tanto. Che ho smesso di fumare venti sigarette e ho iniziato a bere la birra. Che ho imparato a dipingere e sporco tutto con le tempere. Che ho rifatto i buchi alle orecchie e ho stampato un tatuaggio sul braccio. Che non ricordo molto di quello che mi faceva stare male e sinceramente non ricordo nemmeno quanto stavo male. Ma stavo male. <br />
Come puoi vedere, Michele, la memoria mi fa sempre acqua. Beati gli smemorati però. Quando tornerò a fare gli stessi errori, non ricordandoli, e a stare di nuovo male magari torno a casa. <br />
Però credo che la massa scura che ho dentro allo sterno sia molto abinata al loro cielo. Sarebbe un peccato allontanarli. Anche i miei piedi si sono abituati a queste strade, all'asfalto, ai vapori. Non saprebbero più camminare in un altro posto. Tu non riusciresti a seguirli, credimi. Ogni tanto alzo gli occhi dai miei fogli e sbircio le persone intorno. Mi è capitato qualche tempo fa che una signora mi abbia chiesto cosa stessi scrivendo. E' strano sai? Qui non si interessano molto agli altri. Le ho risposto che scrivevo cose tristi. E lei mi ha chiesto se lo facevo sempre, se scrivevo sempre cose tristi. Allora le ho risposto con la frase di Milton. Le ho detto che temo che le cose allegre fuggano da me. Te lo ricordi Milton? Si, per forza lo ricordi. L'amore per Fulvia è il motivo principale dell'abbandono di quella che è ancora casa per te. Mi hai chiesto come avevo fatto a farlo disamorare di me, ti avevo risposto che non si era mai innamorato. Ti ho risposto che le cose allegre fuggono da me, per l'ennesima volta ti avevo detto che io non sono Clementine, io sono Joel. E tu,allora, mi dicesti che avevo ragione, che sarei sempre corsa attraverso i ricordi per avere sempre lo stesso male, perchè sono un'abitudinaria, sono una che una volta che ha perso il cuore per una cosa non la lascia più. Che il dolore mi piace. Mi piace davvero.<br />
Eppure vedi? Per una volta non hai del tutto ragione. Sono scappata. Sono scappata dai ricordi. Ho tinto i capelli e mi sono piazzata dietro gli occhi nudi, quelli che dicevi tu. La signora, quella di cui ti parlavo prima, mi ha detto che ho gli stessi occhi di Amy Winehouse. Di non fare la stessa fine, sembri più forte tu.<br />
E' sempre stato quello il problema, ho pensato maledicendomi, io sono più forte, io sono la più forte. E niente mi crolla se non lo lascio crollare. Posso reggere tutti gli altri, posso reggere me stessa. Fino alla fine. Forse qui sto solo reggendo ancora questo dolore. <br />
Che poi mi sembra un dolore inutile, che di dolori forti nella vita ce ne sono tantissimi e questo non è così atroce. Avrei dovuto esorcizzare quelle strade, casa. Ma quel sole Michele, quel sole. Troppo forte, mi prendeva a pugni. Ho semplicemente traslato il tempo. Ho scelto d'essere vicina ad un cosmo diverso. Non ho più l'allergia. Non sento più Saturno. Mi sembra che i pianeti si muovano in un modo diverso. Più consono.<br />
Ho sentito dire da queste parti che da molte atroci bugie nascono le meraviglie più assolute. Sto aspettando la mia meraviglia. C'è qualcosa che mi dice che la troverò qui. Forse per una volta sarà lei a trovare me. Non dovrò lanciarmi io come sempre. Tutto quel combattere mi aveva stancata. Per una volta ho posato le armi. Non ho persone ne giorni da dimenticare. Ho già rimosso tutto senza accorgermene. Ho solo e sempre la mia massa nello sterno qui. E lo sai, ci so convivere benissimo.<br />
La guerra mi è sempre piaciuta, quella in cui corri, corri, perdi fiato, metti un piede male, tocchi a terra con una mano e ti spingi per rialzarti, sfiori i muri per non perdere l'equilibrio, quel rumore sordo di passi, la testa che si alza per respirare meglio e scorge il cielo, e mentre corri pensi solo a salvarti, a non finire nelle mani sbagliate, a non distruggerti le ossa. E appena salva ti chiedi se ne è valsa la pena, è valsa la pena di tutta quella fatica, di tutti quegli abbandoni, di tutte quelle lacrime mandate giù. E' valsa la pena tutta quella strada? Te lo chiedi solo quando sei salvo ormai. Quando la distanza l'hai già percorsa tutta. Ti guardi alle spalle e vedi il fumo rosso, i botti, le urla di chi ancora sta correndo e alcuni resti. <br />
Se ho lasciato qualcosa indietro chiedo scusa, però ancora non lo so se ho lasciato qualcosa indietro. Non so se sono salva, sto correndo Michele, sto correndo sotto questo cielo nuvoloso, e sta per piovere, e la guerra, con la pioggia è più scenografica, ma con il sole passa più velocemente. Però la velocità non è mai stato un mio pregio nè una mia alleata. <br />
Lascia stare tutte queste parole, per me ormai sono diventate inutili. Preferisco correre via. Il rumore dei passi suona meglio di qualsiasi parola.<br />
Stammi bene.<br />
G.<br />
<br />Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-48911492487125255712012-06-18T16:08:00.002-07:002012-06-18T16:11:24.409-07:00Hai paura del buio?Ogni tanto penso alle cose di cui ho paura. Generalmente ci penso nei momenti meno opportuni. Ad esempio quando dovrei studiare per un'esame imminente. Ma, avanti, non è mai morto nessuno per un'esame (sfidiamo la sorte?) . In ogni caso ecco il meraviglioso elenco delle cose di cui ho paura.<br />
<br />
1) Ho paura di svegliarmi un giorno e sapere che un membro della mia famiglia è morto senza che io potessi rivolgergli mille domande sulla sua vita fino al momento in cui sono arrivata io.<br />
2) Ho paura di svegliarmi e trovarmi un enorme serpente che gira per la mia stanza.<br />
3) Ho paura di diventare cieca.<br />
4) Ho paura di svegliarmi un giorno e sapere che il mondo non avrà più quelle meravigliose giornate di sole che fanno risplendere Roma come un'unica cosa nell'universo.<br />
5) Ho paura di non poter più stare sveglia di notte.<br />
6) Ho paura di essere inadatta in determinati momenti per me importanti.<br />
7) Ho paura di scrivere qualcosa di ridicolo e che sia letto da tutti.<br />
8) Ho paura che scoppi una guerra.<br />
9) Ho paura che un terremoto colpisca il mio paese e tutto venga distrutto, compresa la mia memoria.<br />
10) Ho paura di perdere gli amici più cari per un mio stupido errore.<br />
11) Ho paura di svegliarmi un giorno e di sentire i pensieri di tutti quelli che incontro. I pensieri sono privati, e segreti.<br />
12) Ho paura di morire adesso senza aver fatto ancora nulla.<br />
13) Ho paura che finisca il mondo.<br />
14) Ho paura di far cadere qualcosa di fragile nel momento meno opportuno.<br />
15) Ho paura di diventare una persona debole.<br />
16) Ho paura dei vampiri, che uno entri dalla finestra e mi morda il collo.<br />
17) Ho paura di avere 20 anni nel periodo fascista e non avere il coraggio d'essere una partigiana.<br />
18) Ho paura di sopravvivere ad un disastro aereo e restare nell'Oceano fino al giorno del giudizio.<br />
19) Ho paura di parlare.<br />
20) Ho paura di svegliarmi un giorno e scoprire che quelli di Scientology avevano ragione e tutti gli altri torto.<br />
<br />
Però credo anche che il Primo Maggio tutta la piazza abbia salutato Mario Monicelli e lui, in cambio, abbia fatto uscire il sole.<br />
<br />
<strong>Venti vostre paure e una sola cosa che faccia valere la pena di dimenticarle.</strong><br />
<br />
Non è una storia? E chi lo dice!?<br />
<br />
KkarmaKarmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-83823322047262612732012-04-30T12:48:00.001-07:002012-04-30T12:48:45.103-07:00I am a rock<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Micaela era sempre stata una ragazza difficile. Dura,
impossibile da trattenere, testarda, aggressiva,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>impulsiva. Sua madre la definiva reazionaria,
suo padre agitatrice. Molto bella, troppo bella, intelligente e brillante,
sempre con qualcosa da fare, sempre con qualcosa da dire. Amante della
confusione, delle azioni plateali e dei toni alti. Schietta e diretta, brusca
molto spesso, con la grande capacità, del tutto estranea ai genitori,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di avere la meglio su tutti gli altri. Non
per prepotenza o violenza, solo per una imprescindibile forza, tanto sua quanto
lo era il suo nome.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Conosciuta,
rispettata e ovviamente temuta.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Contro
tutte le sue decisioni, tutte le sue disavventure e i suoi colpi di testa i
genitori non erano mai riusciti ad avere la meglio. Quel piglio, quello sguardo
vivo, quegli occhi luminosi e brillanti avevano sempre vinto sulla vita e sul
destino. La loro bambina non era mai uscita scottata da qualcosa aveva sempre
conquistato il posto dove voleva stare. Mario e Camilla davanti Micaela si
sentivano non impotenti ma inutili, perché in poco tempo lei era diventata
indipendente e libera, senza alcuna catena, senza alcun ostacolo che non
potesse superare da sola. Era nata grande, diceva la nonna. Micaela era nata
grande, reazionaria e agitatrice. Era nata senza alcun difetto, forte e
assoluta come nasce la vittoria in un campo di battaglia. Eppure, proprio ora
che era all’università, sola con se stessa, vincitrice anche lì senza problemi
di voti o di ambiente, proprio ora che sembrava essersi addirittura calmata,
proprio allora era tornata a casa completamente diversa. Opaca, silenziosa, con
gli occhi spenti, con la bocca chiusa. Mario e Camilla guardavano la loro
ragazza ferma e immobile come non lo era mai stata. Incapace di sottostare ad
un ordine solo perché era un ordine ora accettava tutto senza battere ciglio.
Era quasi morta. Nessuna spiegazione, tutto andava bene. Non aveva mai spiegato
molto Micaela. Non aveva spiegato nulla quando era tornata a casa con “I am a
rock, I am an Island” tatuato in modo vistoso sul braccio. Non aveva spiegato
nulla quando<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>non era proprio tornata a
casa e loro avevano chiamato la polizia e la polizia aveva risposto che anche
loro la stavano cercando, riapparendo due giorni dopo con il labbro tumefatto e
il sopracciglio spaccato. Non aveva spiegato nulla quando la professoressa di
Inglese aveva chiamato lamentandosi di lei e della sua interrogazione basata
tutta su risposte tratte dalle canzoni dei Beatles. Di senso compiuto si, ma
tratte dai Beatles. E a detta di Micaela aveva dovuto ammettere alla
professoressa, che non si era accorta di nulla, di averlo fatto per ottenere
una reazione. Non aveva spiegato nulla quando era rientrata a casa da scuola
completamente fradicia e con lo zaino pieno di ferri. Camilla aveva poi
scoperto che la scuola, quello stesso giorno, si era allagata per via di una
manomissione. E alla sua domanda “sei stata tu” Micaela aveva risposto “certo”,
ma senza dire altro. Non era una che parlava molto dei suoi motivi e ora che
rimetteva piede in casa e camminava piano senza sbattere porte o alzare al
massimo la musica, senza riempire la stanza di fogli e libri presi chissà dove
e chissà da chi, senza ospitare l’amico di un suo amico che sta partendo per la
Grecia, senza urlare al padre di spegnere quella merda di televisione, senza
portare cani mezzi deformi, senza avere quella vita che sgorgava da ogni suo
sguardo, ora Camilla e Mario erano preoccupati. Erano preoccupati e avevano
deciso di intervenire e riscattarsi da tutte quelle volte che non erano
riusciti a salvarla, tutte quelle volte che non erano riusciti a proteggerla da
tutto quel mondo che si lanciava addosso.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>E siccome Micaela era davvero diversa, sembrava davvero afflitta da una
cosa che poteva sembrare solo tristezza cronica, non aveva detto nulla
dell’improvviso viaggio dagli zii in cui i genitori l’avevano fatta imbarcare. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Quando Micaela riaprì gli occhi fu accecata da tutta la luce
che proveniva dal finestrino della macchina. Aveva dormito da quando era salita
in macchina fino a quel momento. Uno degli auricolari le cadde dall’orecchio e
lei si ritrasse dentro la conca dello sportello cercando di proteggersi. Cercò
di riaprire gli occhi gradualmente risalendo verso il finestrino. Quando
finalmente ci riuscì si ritrovò persa in mezzo ad un’enorme campagna. Accecante
era l’unica parola che le veniva in mente e l’unica parola da cui voleva
proteggersi. Le sembrava che tutto brillasse, che tutto fosse uno specchio per
rivolgerle la luce addosso. E mentre lei ancora cercava di realizzare dove
fosse e verso dove fossero diretti la macchina girò d’improvviso sulla destra
inserendosi in una strettissima strada immersa in un uliveto. Nel giro di pochi
minuti la macchina si fermò e i suoi genitori scesero. Micaela li guardò dal
finestrino come un gatto osserva le sue prossime prede.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sua madre le sorrise<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Scendi amore- <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Micaela si mise dritta, fermò la musica che continuava ad
andarle nelle orecchie e si piazzò con forza gli occhiali da sole in faccia.
Scese come un ubriaco e sbattè la portiera. Si guardò intorno individuando
ulivi sia alla sua destra che alla sua sinistra e un lungo muro a secco che
sembrava continuare all’infinito di fronte a lei.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Dove siamo?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Le parolacce erano un tocco da maestro per Micaela, le diceva
chiare e forti solo quando necessarie, riusciva sempre a fare colpo. E la
Micaela che c’era prima di questa nuova finta versione l’avrebbe platealmente
usata.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Stiamo andando a casa degli zii amore-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Micaela si guardò intorno, pur avendolo già fatto prima. Non
c’era niente, non c’era nessuno. Vie di fuga zero. Non che volesse scappare.
Deviazione professionale, rise tra se.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Infilò le mani in tasca e girò su se stessa per individuare sua madre<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Allora questa casa?- <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Questo è il muro di cinta amore, ha detto la zia
che ci sta venendo a prendere-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Questo è il muro di cinta. – <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si ripetè<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Si avvicinò al muro a secco e abbassò appena gli occhiali
per guardarlo bene. Sembrava fosse lì da molto tempo, sembrava che tutto lì
fosse nato molto tempo prima di lei. Mosse il braccio per toccarle, quelle
pietre le sembravano morbide, calde, accoglienti. Avreste mai detto accogliente
di una pietra? Lei si, solo di quelle.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le
sue dita raggiunsero il muro e scoprirono la pietra fredda.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Vi allargò il palmo sopra per esserne sicura.
Era fredda si. Però sentiva una certa morbidezza in esse, qualcosa di strano
per essere pietre.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le continuava a
guardare, le annusò, si portò la mano al viso per sentirne bene in calore.
Aveva le dita sporche di polvere e continuava ad odorarle per essere sicura del
profumo, perché era profumo. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Micaela!- una voce raggiunse i suoi sensi del
tutto attenti alle pietre. </span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Sua zia la guardava entusiasta tenendo le mani congiunte sul
petto. Micaela rificcò le mani in tasca e iniziò a spostare il peso da una
gamba all’altra.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ma come sei cresciuta è tantissimo che non ci
vediamo!- le urlò praticamente in faccia abbracciandola. Micaela lasciò le
braccia lungo i fianchi e si limitò a evitare che gli occhiali le cadessero
dalla faccia.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Sei sempre più bella, mamma mia! Camilla mi ha
detto che sei un po’ triste! E fai bene a venire qui! Fai davvero bene! Così ti
rassereni un po’.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Che poi ogni tanto
siamo tutti un po’ tristi! Ma dimmi, se vuoi eh, come mai sei triste? –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Quel fiume di parole non piacque molto a Micaela, che in
realtà voleva solo continuare a perdersi su quelle pietre. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Non sono triste, è noia- disse mentendo e
sussurrando<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Oh, ma allora che fortuna c’è anche Andrea qui! Così
vi divertite insieme!- <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Andrea, cugino, grande, padre. La mente di Micaela lo
catalogò subito. Che ci doveva fare con Andrea? Lei non voleva fare niente con
nessuno, voleva stare zitta, spegnere la testa e dormire fino alla fine dei
tempi. Fino alla fine del mondo, fino alla fine dell’esistenza della parola,
del pensiero, dell’azione. Fino alla fine. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Il fatto che lei non avesse detto nulla non ostacolò la zia
dal prenderle la mano e portarla fin dentro casa. Profumava di sapone, la casa.
Era tutta in ordine, fresca, impenetrabile da tutto quel sole che c’era
intorno. Da ogni finestra facevano capolino foglie e rami. Non c’era nessun
rumore, nessun suono, c’era un silenzio tanto forte che un po’ la
disturbava.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Qualcuno aveva detto che nel
silenzio i pensieri sono più forti, e questo di certo lei non lo voleva.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La zia li fece accomodare, “accomodatevi” aveva
detto. Si erano seduti tutti intorno al tavolo della cucina e Micaela si sentì
estranea, si sentì al di sopra di tutti, le sembrava di vederli dall’alto, di
non essere parte di loro, di essere una spettatrice, una normale persona che va
al cinema a vedere un film del quale non gliene frega niente. Non sapeva
nemmeno se voleva o non voleva essere lì, dalla zia. Però sapeva bene che non
voleva parlare e che non riusciva a seguire i loro discorsi.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E che tutto quel silenzio ora le stava
davvero dando fastidio. In realtà le stava dando fastidio anche lo stomaco, le
stava salendo la nausea. E l’ansia. E poi di colpo scemava. E ritornava. E le
sue orecchie percepivano lontane le parole dei genitori e della zia. Come stai
come va io sto bene tu Micaela a Roma sta benissimo ha fatto amicizia ma che
hai combinato ultimamente qualche altra marachella no nessuna sguardo amorevole
e preoccupato e ora vomito qui sul tavolo e il cervello si disconnette e lei
mette una mano davanti alla bocca poi passa e allora il piccolino come sta e la
mamma stanno bene sono in montagna dai suoceri e ora dio falli stare zitti e in
tutto questo, all’improvviso, Andrea, il cugino grande padre, anche senza
virgole, apparve sul ciglio della porta proprio dove gli occhi di Micaela si
erano accomodati, anche loro, da mezz’ora. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ciao – Andrea, voce atona. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mario e Camilla cominciarono a starnazzare
intorno a lui. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">La zia si alzò così, per compagnia. Micaela rimase un attimo
seduta ad osservare suo cugino. Quanti anni aveva non se lo ricordava. Aveva
avuto da un anno un figlio, Luca, con una ragazza con cui non era sposato. Ok,
bene, fin qui c’era. Ma tutto il resto non lo trovava da nessuna parte. Non cose
del<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>tipo che studi ha fatto, da quanto
non lo vedo, com’è per lui essere padre. No. Micaela non trovava da nessuna
parte nella sua memoria il motivo per cui suo cugino dovesse avere quella
faccia. Scura, opaca, silenziosa. Quella voce atona, quegli occhi morti. Poi
Micaela si alzò per salutarlo e la stretta di lui sul suo braccio le fece
venire i brividi. Lo guardò negli occhi e penso perché mai un ragazzo così
bello dovesse essere così triste. E nel momento in cui Andrea incrociò lo
sguardo di sua cugina, che non ricordava così alta, così bella, così grande,
pensò perché mai una ragazza così bella dovesse essere così triste. Perché si
vedeva, negli occhi, che non c’era luce.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ma che belli i due cugini insieme, ci siete
usciti proprio bene voi due eh-<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">La zia non aveva torto. Visti da fuori Micaela e Andrea
erano belli da togliere il fiato. Mori con gli occhi neri, alti e snelli, con
le forme ben definite, labbra grandi e denti bianchi, pelle perfetta e scura. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Belli e bravi, tutti e due- disse Mario toccando
la spalla di Andrea.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Tesoro, perché non vi andate a fare un giro? –
la zia, secondo Micaela, parlava un tantino troppo. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Andrea guardò sua cugina. Le si avvicinò le indicò la porta.
E lei notò le mani, sembravano calde, morbide, accoglienti.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Andiamo- disse senza muovere ciglio.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Micaela si infilò subito gli occhiali da sole e lo seguì.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appena chiusa la porta la luce li investì di
nuovo. Lei rabbrividì, le dava fastidio, troppo fastidio. Andrea camminava veloce
verso il retro della casa. Girò l’angolo e la fece passare attraverso un varco
nel muro a secco.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una campagna
sterminata di ulivi le si pose davanti. Non parlava, suo cugino. Camminava e
basta. Ogni tanto si girava per controllare che lei fosse ancora lì, a due
passi di distanza. C’era silenzio si, ma le orecchie di Micaela erano rapite
dal rumore dei passi di Andrea. Scricchiolii, fruscii. Camminarono per molto e
arrivarono in un punto in cui gli ulivi si diradavano e la pianura appariva sconfinata
li aggrediva totalmente. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Alza gli occhi- <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Come?- Micaela era stata talmente tanto in
silenzio che la voce di Andrea le era arrivata in ritardo<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Alza gli occhi, guarda –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">E Micaela lo fece senza pensarci. Si guardò intorno. Il vento
la travolse. Le prese tutti i pensieri e li fece volare via. Rimase senza aria
nei polmoni. Lontano, lontano ci doveva essere il mare. Ne era sicura, ne
sentiva l’odore. I suoi occhi si stavano riempiendo di tutta quella natura. Natura
che una come lei, tutta presa a fare casini, a stare in città, a frequentare
collettivi e manifestazioni e caschi e le spranghe dove le mettiamo, a fumare
venti sigarette e a leggere libri in autobus, non aveva mai preso in
considerazione. Era un’epifania. Era la prima volta dell’uomo sulla luna, anzi
era la prima volta dell’uomo sulla terra. Perché quella era terra, era mondo,
era vita, era madre, era carne e sangue, era sole che bruciava e ubriacava, era
essere sotto la forza di un qualcosa al di sopra di tutto. E vide per la prima
volta fino ad allora che gli ulivi erano come spezzati a metà, tutti, erano due
o poche più braccia che si allungavano tese verso il cielo, che il vento
spazzava via tutto, che il sole era assoluto e ti teneva sotto scacco e ti
accecava perché lì regnava lui, ti accecava per farti dimenticare di te stesso,
per farti capire che dovevi godere di tutto quello perché appena andata via non
avresti visto altro, mai più, e avresti avuto nel cuore solo malinconia e
nessuna immagine reale, perché la mente umana non può trattenerla tutta e la
modifica con la memoria.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Andrea le si
avvicinò e le prese la mano e la riempì di terra. Era rossa. Era bellissima. Era
carne umana, era uomo, era lei.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mentre lei
era persa in tutto quel nuovo mondo, che comunque le sembrava sprofondato nel
tempo e invariabile e costante e invalicabile alla società e all’umanità,
Andrea era almeno a venti metri da lei e la aspettava senza dire nulla. Le lasciava
il tempo di rendersi conto, di capire, di godere di tutto quello. Questa cosa
doveva averla imparata lì, pensò lei. Lo raggiunse e lui la condusse di nuovo
in mezzo agli ulivi, ma non c’era ombra, non c’era frescura. C’era il sole che
sbatteva sulla terra e la faceva brillare sempre più. Poi cominciarono ad
apparire rari e sfatti muri a secco, bianchi come la luna, brillavano, erano
lampi, e ora invece di accecarla la rincuoravano, la facevano allontanare da
tutto e sentire vicina ad un mondo che non calcolava, che non pensava, che non
parlava, che era mondo e basta. Andrea si mise a sedere all’improvviso, su un
muretto e le puntò gli occhi addosso. Micaela gli arrivò davanti e si sedette
davanti<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a lui, a terra. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Continuava a guardarsi intorno e poi tirò
fuori dalla tasca della giacca un pacchetto di sigarette. Ne prese due con le
mani sporche di terra e ne porse una ad Andrea.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Come sai che fumo?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Non lo so- suo cugino abbozzò un sorriso. Stettero
in silenzio fino a metà sigaretta. Poi lui iniziò a parlare.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Non sei una di tante parole,ve’?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Nemmeno tu-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Andrea spostò gli occhi verso la pianura che aveva
abbandonato alla sua destra<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Io parlo, anche tanto, ma ultimamente preferisco
pensare –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Hai le mani fredde? –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Si perché?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Allora pensi troppo- Micaela allungò una mano e
toccò quella di Andrea. Erano fredde tutte e due.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Anche tu pensi troppo quindi- <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Un po’-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">E a cosa pensi?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Tu?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Andrea fece di nuovo silenzio intorno a loro, guardò a
terra, spostò la terra con un piede. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Non te lo so dire-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Nemmeno io ci riesco-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Perché se lo dici è vero- dissero insieme. E si
guardarono e fu come sentire un attimo di tregua.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">È vero che sei innamorata di una persona che ti
considera una sua grande amica- dissi Micaela per la prima volta in due mesi<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">È vero che non sei innamorato della ragazza con
cui hai un figlio- <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Hai vinto tu- disse Micaela alzando gli occhi
verso il cielo<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">E questo ragazzo lo conosci da tanto?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Da un po’, ma me ne sono innamorata solo ora-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Anche io-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Cosa anche tu?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Anche io mi sono innamorato ora di una che
conosco da molto-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">E com’è ?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Chi?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">La ragazza di cui ti sei innamorato?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ha gli occhi nudi, come i tuoi –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Io ho gli occhi nudi? –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Si, ti si vede tutto-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">E invece la mamma di tuo figlio?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Lei è diversa da me-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Mi dispiace-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Anche a me-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Andrea?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Lui alzò la testa per darle attenzione<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Perché mi hai portata qui? –<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Perché qui se hai gli occhi vuoti per poco ti si
riempiono e i pensieri spariscono-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">E ora che ritorno che faccio?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ora che ritorni ti sentirai meno sola-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ma in città non c’è tutto questo-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">No, ma tu l’hai visto-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Si ma non lo rivedrò più-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ma ce l’hai dentro-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ce l’ho dentro dove? Non me lo ricorderò, non ce
la farò, mi si riempiranno gli occhi con i palazzi e le macchine e i viali-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Non ce la fanno loro a battere noi Micaela-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Dici di no?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Dico di no, tu vieni da questo, non dalla città.
Tu sei di questa terra, non sei fatta di palazzi e luci elettriche. Tu sei
fatta di terra, e sono sicuro che l’hai pensato quando te l’ho messa in mano. L’hai
pensato?-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Si-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Andrea le sorrise e Micaela lo guardò con affetto. Si avvicinò
a lui appoggiandosi con le spalle sul muretto. Poi allungò una mano e toccò di
nuovo le pietre.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Ok, io sono fatta di terra- e raccolse una
pietra più piccola da terra – ma tu sei una pietra- e gliela mise su una gamba.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Io sono una pietra? Il tuo tatuaggio dice che lo
sei tu-<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 10pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<span style="mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><span style="mso-list: Ignore;"><span style="font-family: Calibri;">-</span><span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
<span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%; mso-ansi-language: IT; mso-ascii-theme-font: minor-latin; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin; mso-hansi-theme-font: minor-latin;">Ho
preso tante di quelle botte, tutte al di fuori del mio cuore, sono una testa
calda, mi lancio senza pensare. Sono brava col corpo, sono brava fuori. </span></span></span></span><span style="font-family: Calibri;">Pensavo di non potermi mai scalfire. E invece
hai ragione tu, sono fatta di terra. Sei tu la pietra. -</span></div>
</div>Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-6441040993825719172011-09-21T07:59:00.000-07:002011-09-21T07:59:48.462-07:00Sympathy for the Devil-Se muori occulto il cadavere, te lo dico subito<br />
Emanuele guardò le spalle strette di quel diavolo che l'aveva portato lì.<br />
Voglio andare al mare, gli aveva detto. Al mare, a novembre. Quando era salito in macchina, il diavolo, aveva solo degli inesistenti shorts, la maglietta dei RollingStone senza maniche e un gilet di jeans. Si era pure vestito da mare, il diavolo.<br />
L'aveva costretto a spingersi fino al punto più alto della scogliera. E ora se ne stava lì, dandogli le spalle, ad un passo da volare giù, dritta in mezzo alle onde, portandosi quella che dall'odore gli sembrava una canna alla bocca.<br />
Il vento le lanciava i capelli in mille direzioni. Il sole, un po' morto, la tingeva di bianco.<br />
-France' vieni qui e la smetti?<br />
le disse sedendosi dove le pietre degli scogli sembravano meno appuntite. Emanuele alzò la testa verso il cielo. Faceva un freddo maledetto e quella se ne stava mezza nuda lì, a fumare e a pensare chissà cosa.<br />
Si guardò le scarpe, sporche di tutta la terra che aveva dovuto calpestare per arrivare fino lì.<br />
Lo sguardo fisso nell'acqua sottostante e la testa persa a calcolare quanti metri ci potessero essere, Francesca non sentiva una parola di tutto quello che Emanuele le stava dicendo, se le stava dicendo qualcosa.<br />
Non aveva voglia di fare niente,se non quello per cui si era fatta portare fin lì.<br />
Basta. Aveva visto tutto, fatto tutto, provato ogni cosa. Era finita in diversi casini, e se ne era anche stata a casa tranquilla come un gatto.<br />
Aveva fatto una lunghissima lista a 10 anni. Ora ne aveva 21 e la lista era stata aggiornata,cambiata e terminata. Terminata nel senso che tutto quello che c'era da fare l'aveva fatto.<br />
Tranne una.<br />
Si girò per un attimo.<br />
Emanuele se ne stava lì a giocare con delle pietre. E si che era bello. Un dio greco. Ma lei se lo sarebbe mangiato in un boccone.<br />
Francesca lo sapeva benissimo. Era innamorata di lui. Ma l'amore di Francesca non era come quello degli umani. Era un amore satanico. Voleva per se quel ragazzo già uomo, con quegli occhi scuri e quei capelli corvini. Lo voleva, ma non voleva essere sua. Lei era solo di se stessa. E basta.<br />
Riportò la testa verso l'acqua. La corrente era talmente forte che si stava quasi bagnando tutta a stare lì. Alzò gli occhi verso l'orizzonte. Vedeva la città dall'altra sponda del golfo.<br />
Il cielo tuonò.<br />
Come un lampo gli occhi di Emanuele si lanciarono su Francesca.<br />
Tutto il suo corpo sussultava. Fremeva. Sentiva il bisogno animale di afferrarla e allontanarla da quella cazzo di scogliera a picco.<br />
Lo sapeva benissimo che se si fosse avvicinato quella per dispetto si sarebbe magari lanciata giù. Un diavolo.<br />
Fissava le gambe filiformi immobili contro il vento. La maglietta le sbatteva sui fianchi. Ma che c'aveva da guardare? L'aveva fatto andare fin lì per guardare il mare?<br />
Avrebbe dato qualsiasi cosa per averla un attimo seduta accanto a lui. Baciarla? Lei l'avrebbe divorato, senza lasciare nemmeno le ossa. Era sicuro di questo. Sicurissimo. Ne aveva visti tanti finire sotto i suoi denti. E anche se il suo cuore Emanuele gliel'aveva regalato da tanto tempo, non aveva intenzione di morire.<br />
Francesca si girò<br />
-Vieni qui!- Solo la testa verso di lui.<br />
Emanuele si alzò e si avvicinò a lei.<br />
-Qui, nel punto in cui sono io- gli indicò lo spuntone di una pietra con l'indice reduce da una guerra con lo smalto.<br />
Emanuele si spinse più avanti.<br />
-Guarda giù-<br />
Gli occhi gli si persero in quel turbinio di colori e rumori. Sentì le vertigini arrivare e passare in un lampo. Ci saranno stati venti metri più o meno.<br />
Francesca lo guardò con gli occhi persi tra i flutti. Cazzo se era bello.<br />
Quando lui tornò a guardarla lei era già li. Gli prese la testa tra le mani e lo baciò sorridendo.<br />
Emanuele stava per portarle le mani sui fianchi quando lei si staccò.<br />
Si staccò saltando giù.<br />
Di Francesca si sentì l'urlo e poi il fragore in mezzo alle onde.<br />
Emanuele gridò sporgendosi in avanti. Gli occhi si persero quella macchia di colore che poteva essere Francesca. Si guardò intorno alla ricerca di qualcuno.<br />
Ma figurati, a novembre in quel cazzo di posto sperduto.<br />
Si mise a correre verso la parte più bassa della scogliera.<br />
C'era un'insenatura da cui l'estate prima si erano tuffati. era bassa,poteva buttarsi da lì.<br />
Saltò giù come un pazzo, da uno spuntone all'altro, cadde e si rialzò. E rialzò anche gli occhi, vedendo nient'altro che Francesca arrampicarsi sulla parte più bassa dello scoglio.<br />
-Tirami su!<br />
gli gridò ricadendo in mare con una risata.<br />
Emanuele rimase immobile,freddo e vuoto come un morto.<br />
Diavolo.Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-42038712680470980882011-08-31T11:01:00.001-07:002011-08-31T11:01:34.625-07:00Comunque vadano le cose<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">E’ un attimo. Un attimo. Durava poco meno di un battito. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non aveva altro da fare se non aspettare che colasse giù. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non aveva niente da dire, niente da fare, niente da dare. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non aveva altro da fare. Era inevitabile. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non si guardò indietro. Non si era mai guardata indietro.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Era un anno che andava avanti facendosi colare tutto addosso, e tracce non ne rimanevano. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Quindi non c’era niente da guardare ora. Un anno senza usare gli occhi, doveva concluderlo così.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Davanti a lei c’era il futuro, dietro boh, un enorme buco nero. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Giorni ed ore andate via senza alcun problema, senza alcun fastidio, senza nessuna lacrima.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Tutto una grande bocca colorata con rossetto e occhi truccati da gatta. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non c’era stato nulla di che. Era andato tutto via, in un attimo.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">E in un attimo doveva finire. Non c’era da calcolare, ponderare, pensare, ragionare, riflettere o esagerare.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le cose erano così e basta.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Guardava quello che le stava intorno con le ciglia sospese. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Quegli occhi belli grandi e blu illuminati come il sole scrutavano il grigio che c’era intorno.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non era strano non provare niente. Non era stano stare lì a sentire la sua testa formulare questi pensieri.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Non era farsi coraggio, non era spronarsi. Era aspettare il momento giusto.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">L’attimo giusto. Il battito giusto. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Lo spazio tra quello appena finito e quello giusto, perfetto, che sarebbe venuto.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Era quello spazio adorabile che stava aspettando. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Sentiva le braccia morte intorno ai suoi fianchi, le gambe rigide a sostenerla, il vento in faccia freddo.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Sentiva i brividi sotto il maglioncino leggero. Sentiva la stoffa sbatterle contro i fianchi.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Sentiva i muscoli delle gambe mandarle messaggi del troppo freddo.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Gli slip vi devono bastare.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Pensò solo questo. Fece in tempo a pensarlo. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Spazio perfetto.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Le gambe cedettero sotto comando. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Lo stomaco saltò in aria.</span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Le mancò l’aria, nonostante tutta quella che le arrivò contro. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Poi non sentì più nulla. </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: Calibri;">Era il futuro.</span></span></div>Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-68453953412286139862011-07-19T06:07:00.001-07:002011-07-19T06:07:31.677-07:00Set fire to the rain<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">La pioggia cadeva fitta. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Un bambino guardava dalla finestra quello spettacolo strano, con la bocca semiaperta e le mani sul vetro.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Una donna in mezzo alla strada correva scomposta guardando ogni tanto quelle gocce che spigionavano calore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Giuda. Sporco giuda traditore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">La luce del cielo giallognolo sembro infiammarle i capelli attraverso l’enorme finestra del palazzo.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Si era tolta il cuore e glielo aveva buttato ai piedi.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">E lui le aveva rubato tutto.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Tutto cominciava a riscaldarsi. La pioggia cadeva fitta. L’aria era diventata tutta vapore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Sporco giuda traditore. Camminava lentamente dietro di lui. Sentiva fischi di gocce di pioggia caderle vicino, sfiorarla, sentiva il calore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">L’asfalto cominciò a ribollire. Le macchine friggevano sotto la pioggia. Le persone cominciarono a correre via spaventati e a nascondersi dentro i negozi. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Anche l’ombrello di quel porco traditore cominciò a scaldarsi, tanto che lui lo gettò a terra con un urlo di dolore.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">La luce gialla illuminava i vaporosi capelli rossi che le ondeggiavano intorno al bel viso rotondo. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Lei si fermò.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Giuda. Sporco giuda traditore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Lui non poté fare altro che fermarsi. Aveva i piedi inchiodati a terra. L’asfalto si stava sciogliendo e le sue scarpe si erano irrimediabilmente incollate al suolo.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Cercò di staccarsi ma non ci riuscì. Iniziò a sfilare dalle scarpe un piede alla volta.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Lei guardò in su.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Le nuvole si raggrumarono velocissime. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Si abbassarono in un lampo.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Riprese a camminare e lo superò.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Sporco giuda bastardo.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Cominciarono a cadere fiamme. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’unica persona a non essere al riparo era quello sporco giuda traditore, incollato all’asfalto. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">I suoi grandi passi si attutivano lasciando spazio alle urla di terrore per quella pioggia infuocata.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Non si guardò indietro. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Sollevò lo sguardo di nuovo in alto e le fiamme cominciarono a cadere fitte e rapide.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Sentì l’urlo che stava aspettando.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Maiale. Infame e traditore. Giuda.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Chiuse gli occhi rallentando per poco il passo. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">La pioggia cessò. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Tutti accorsero a vedere cosa fosse rimasto di quell’uomo bruciato vivo.</span></div>Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-47636394142856685532011-07-11T04:33:00.000-07:002011-07-11T04:33:00.351-07:00The Only Exception<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Un giorno ho visto mio padre cadere e andare in frantumi il suo cuore. Raccolse i pezzi in fretta, vergognandosi, come un ladro li prendeva e li infilava nella tasca della giacca.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Mia madre non c’era già più. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Appena mio padre rientrò salendo di corsa nella sua stanza io andai fuori, proprio dove il cuore si era frantumato, e raccolsi tutti quei granellini, quasi polvere, che erano rimasti a terra. Li conservai, per quel giorno in cui sarebbe venuto a chiedermi di rincollare tutto.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Eppure aspettai tanto. Io crescevo e lui aveva un buco nero nel petto. Dormiva poco, forse aveva paura di morire senza cuore. Ma non venne mai a chiedermi di aggiustarglielo. Ogni tanto stavo fuori casa per un po’, ma tornavo presto, poteva sempre essere il momento giusto. Ma non avevo speranze. Mio padre non veniva mai con i suoi frammenti di cuore in mano a chiedermi di aiutarlo. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">A volte pensai che avrebbe potuto ricrescergli. Ma anche la notte, quando appena appena si addormentava, riuscivo a vedergli quel buco tremendo sotto la camicia. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Io sapevo che era per la mamma, per quella cosa brutta che gli aveva detto mentre andava via. Io l’avevo guardata da lontano. Ho sempre pensato che lei non lo avesse mai avuto il cuore, al contrario di mio padre. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Resistette poco<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a quella partenza prolungata. Dopo qualche mese inciampò e il cuore si ruppe tutto. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Anche questo avevo visto da lontano. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">I granellini ogni tanto luccicano. E penso che sia perché mio papà si avvicina alla mia stanza. Lo sentono e sperano con me che entri per farsi medicare. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Conobbi l’amore e l’indifferenza insieme. E decisi subito che io volevo l’amore, a costo di stare senza cuore, a costo di dormire poco e di raccogliere i pezzetti in strada, come una ladra. Ma volevo l’amore, proprio come il mio papà. Magari avrei potuto capirlo di più senza cuore. Cercai di spezzarmelo più volte, ma non ci riuscii mai.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Un giorno ci fu una tempesta e dalla mia finestra il vento si portò via le mie bricioline di cuore. Piansi come non mai, e mentre piangevo sentii uno scricchiolino. Piccolo piccolo. Ne fui così felice che smisi di piangere. In fondo quel cuore si poteva aggiustare anche senza la polvere. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Negli anni lo sentii scricchiolare altre volte. Non faceva male, graffiava soltanto. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Un giorno mi innamorai di un ragazzo. Era bello, con gli occhi brillanti e un sorriso buono. Mi prendeva e mi sollevava. Io ridevo e pensavo che avevo fatto bene a scegliere l’amore, perché questa felicità non avrei potuto provarla altrimenti. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Mi portò dei fiori di campo, pieni di colori e di profumi. Mi scrisse una lettera d’amore e mi baciò. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Avevo smesso di rimanere in casa, a volte mi dimenticavo di quei pezzi nascosti chissà dove.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Ma il mio cuore era così felice che non riuscivo a pensare ad altro. Ero innamorata e stavo dimenticando cosa fosse la solitudine di un cuore scricchiolante e di un cuore rotto. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Mio padre era sempre uguale. Sempre con quel grosso buco che avrei voluto riempire con un po’ del mio. Me ne sentivo così tanto nel petto da star male di felicità a volte.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Mi ricordo che il sole brillava tantissimo. Lo vidi mano nella mano con una ragazza, baciarla e regalarle gli stessi fiori di campo pieni di colori e di profumi. Lo vidi da lontano. Cominciai a correre, ma caddi. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Nella caduta loro si girarono e io mi alzai di scatto, non volevo che mi vedesse. Ma quando mi alzai vidi a terra i frantumi rossi del mio cuore. Raccolsi i pezzi in fretta, vergognandomi, come una ladra li prendevo e li infilavo nelle tasche della gonna.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Tornai a casa correndo in camera mia. Entrai e li guardai. Avevo scelto l’amore, avevo scelto di essere come mio padre. E così era stato. Lo sapevo che non avrei mai amato nessun altro come lui. Che quella felicità, ed ogni altra, nel mio cuore integro e puro non sarebbe mai più tornata. Sapevo che nessun sorriso sarebbe tornato sulla mia bocca, com’era stato per mio padre. Non riuscivo a piangere. Li guardavo nelle mie mani e sentivo un gran vuoto, un immenso nulla. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Mio padre bussò alla mia porta. Entrò e si sedette vicino a me. Tolse dalla tasca della giacca un fazzoletto. C’erano i suoi frantumi. Poi mi scostò la camicetta e infilando la mano nel buco nero ne tolse quasi un’intera metà di cuore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Infilò una mano nel suo buco nero e ne tolse quasi un’esatta metà di cuore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Mi sorrise, tenendo in mano il suo pezzo.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Io gli sorrisi, tenendo in mano la mia metà. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Erano la nostra unica eccezione concessa dall’amore. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">Per noi due, solo per noi due, erano rimaste quelle metà. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><span style="font-family: Calibri;">-Aggiustiamoli insieme. – mi disse. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;"><br />
</div>Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-37755125870334827562011-07-09T15:05:00.000-07:002011-07-09T15:05:55.600-07:0022.2Solo che adesso, tre anni dopo, mi guardo allo specchio e mi chiedo come diavolo ci sia finita qui. Ho il vestito strappato e il trucco sbavato. Non ho soldi neanche per bere ancora. Sto appoggiata allo specchio facendomi spazio tra queste altre ragazze un po' ubriache pronte a farsi scopare in qualche angolo. Mi guardo e penso che una volta avevo un futuro certo, magari non appagante, ma sicuro e facile. Facilissimo. E invece ora, da quando i miei mi hanno beccata strafatta,mezza nuda e avvinghiata a uno stupido attore famoso di cui non ricordo nemmeno la faccia, non ho più nulla. Sono andata via da Londra lo stesso anno in cui sono arrivata. Avevo 22 anni, quando mi hanno detto : se vuoi cantare qui devi cambiare la voce. bevici e fumaci sopra poi torna, mi sono resa conto che potevo cambiare tutto,provare tutto, poi tornare e riprendere la mia favola di vita. Solo che mi hanno beccata prima, trovata come una cretina sulle pagine di un giornale da parrucchiere. Tagliato carte,conti e ponti. Mi hanno mollata lì,come se non avessero mai avuto una figlia. E allora ho raccolto quel poco che mi rimaneva e sono tornata in Italia. A casa non ho proprio messo piede. Mi sono messa a ballare su un cubo in una discoteca. Mi pagano,ci vivo. L'anello me lo sono venduto prima che me lo potessero rubare. La vita difficile io non la so fare. Non ho idea di come sia finita qui. Principalmente non me lo ricordo. Adesso mi piace tutto e tutti. Sorrido o mando baci. So fare solo questo. Qui non interessa a nessuno se so cantare. muovo il culo e basta. Ogni tanto penso alla mia bella casa, ai gioielli che brillavano come me.Alle cose che avrei potuto avere ora. Poi mi guardo la mano, ingoio questi coriandoli colorati e torno in mezzo alla musica. Ho 25 anni, mi chiamano tutti Chicca, ero bella ma sono un po' sfatta. Lavoro tutte le notti e di giorno dormo. Ho conosciuto la favola e la crudeltà di chi guarda una bella ragazza ballare. Sogno ogni giorno una casa luminosa e un meraviglioso odore di pulito. Poi mi sveglio senza ricordarmi cosa ho fatto prima di aprire gli occhi. E senza ricordarmi il mio sogno,anche se ritorna tutte le volte.Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-78851352708429719582011-06-21T12:56:00.000-07:002011-06-21T12:56:59.245-07:0022Sono sempre stata brava a cantare, una voce chiara, bella forte. E sono sempre stata bella. Ora sono bellissima. Fin da quando ero piccola i miei mi hanno fatto prendere lezioni. Canto, ballo, suono la chitarra e il pianoforte. Quando passo la gente si gira, i ragazzi mi sorridono, le ragazze mi spiano, e io me ne accorgo. Sono intelligente e ho la risposta giusta in ogni caso. Sono il gioiello dei miei ricchissimi genitori che, ovviamente, mi espongono come il miglior oggetto della casa. Ho i vestiti giusti per l'alta società. Ho il trucco che tiene sempre e i capelli non mi si spettitano mai. Sorrido come un angelo, ginocchio contro ginocchio,mani sul grembo, schiena dritta. Saluto tutti e mi faccio ammirare, brillando di una luce tutta mia. Mi hanno presentato tutti i figli,nipoti,cugini e fratelli che avrebbero dovuto farmi innamorare e portarmi all'altare alla giusta età. Ho avuto fidanzati perfetti: sorriso smagliante e bellezza travolgente. Ricchi, intelligenti, simpatici e impegnati. Nessuno mi ha mai tradita. Io non ho mai tradito nessuno. Ho spezzato tutti i loro cuori in tanti di quei pezzi che non li ritrovereste mai. Ho 22 anni, mi chiamo Ludovica, detta Chicca dai parenti e dai pochi intimi amici dei miei, studio lettere, prendo 30 e lode a tutti gli esami e sono fidanzata con Mattia, laureato in Economia e ricco bel ragazzo figlio di una coppia piemontese trasferitasi da un anno qui da noi. Mi bacia sulla guancia e non mi tiene la mano davanti alle altre persone. I miei genitori impazziscono per questa cosa. Nella memoria di mia madre, ed anche in quella di mio padre, Chicca non ha mai trasgredito una regola, non ho mai trasgredito niente.<br />
Solo che la memoria di mia madre, ed anche di mio padre, si sbaglia. <br />
Mica sono cattiva eh. E' che loro non vedono oltre i miei occhi blu. <br />
Io faccio tutto quando loro non ci sono. Loro non ci sono spesso,ma quando ci sono so perfettamente come farli andare via. Ho le sigarette nascoste dentro la chitarra, l'accendino dentro gli stivali beige chiusi nella scatola. L'erba l'ho messa sotto il terriccio della mia piantina. Muore ogni due mesi,ma la sostituisco con una perfettamente uguale. Le cartine ce le ho dentro le cornici delle foto sul cassettone. I filtri nel portafogli, sfusi. <br />
Ci puoi scrivere piccole frasi, fare piccoli disegni,mamma. I vestiti che mi piacciono li compro e li metto dentro le mie ordinatissime scatole delle scarpe. Li faccio piccoli piccoli, tanto ho una 38, poca stoffa. Ma non li metto mai. Ho un'immagine da mantenere. <br />
Non mi interessa la vita che fanno le altre, se a 22 anni fanno pazzie o casini o si ammazzano in macchina. Infatti quando il giorno del mio compleanno Mattia mi ha chiesto di sposarlo ho detto di si, con tanto di scena madre. Mi ha comprato un meraviglioso anello. E posso dire che tutto quello che è successo dopo è solo colpa di questo meraviglioso anello.<br />
Stavo davanti lo specchio, nuda, con l'anello al dito. E no, quell'anello non mi stava bene. Me ne sono accorta solo ora ma tutto questo bello su di me, come si dice, "stroppia". E io dovevo trovare qualcosa che su di me non sembrasse così troppo. Così mi sono inventata una lettera di un famoso produttore inglese. Aveva sentito la mia voce durante il saggio di fine anno della mia prestigiosissima scuola di canto. Mi voleva per la sua etichetta. Niente pop star. Una delicatissima e elegantissima cantante di deliziose ballate d'amore un po' jazz.<br />
I miei ci hanno creduto, ovviamente, e mi hanno spedita in prima classe verso Londra. Il troppo stroppia.<br />
Ma io giuro, lo giuro, volevo il mio matrimonio da favola e la vita piena di cose frivole da fare. Solo che ...Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-75055740225026447332010-10-07T07:50:00.000-07:002010-10-07T07:50:01.390-07:00Paranoia09<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Suonava il nuovo gruppo di Jack White e io cercavo di eliminare una pellicina nascosta nell’interno del mio indice. La paranoia era riuscita di nuovo ad uscire e mi stava seduta a fianco, con una gamba accavallata e guardandosi le doppie punte rideva per me, accovacciata con le braccia intorno alle gambe tenevo le sopracciglia aggrottate e pensavo a mille cose diverse tenendo un solo pensiero in fondo alla testa, lasciandolo stagnare lì, sciacquettarsi felice e inconsapevole di me.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Non è divertente?- dice lei continuando a spulciare tra i suoi capelli</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Cosa?-non la guardo nemmeno, tengo gli occhi addosso al mio dito,non ha tregua</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Tutto questo. Io, te, lui…è fantastico, banale, semplice, comune. Ti uccide,ahah-</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Mi uccide si. Che lei mi dica che sono banale,comune,semplice; che lui non sia; che io sia seduta a fianco la mia paranoia; che lei abbia libero accesso al mio mondo esteriore e non rimanga solo in quello interiore; che possa portarmi qui, in un limbo dai muri morbidi e mucosi, rosa lucido, che pulsano come le casse e suonano come un basso, che io sia su un letto che è uguale al mio, che lei non abbia piedi, che questa specie di stomaco vortichi facendomi salire la nausea, che io continui a seviziare il mio indice nonostante stia cominciando a sanguinare, che lei rida di me,per me,su me facendosi sempre più bella perché la mia paranoia su lui non la smette di crescere.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Voglio uscire-</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Ahahah,non mentire. Hai il cervello in pappa. Non vuoi uscire, vuoi solo continuare a farti male- mi fissa e ghigna</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Che palle-</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Rachele?-</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Si-</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-La vuoi una sigaretta?-</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">La vedo tesa davanti me. Le sue dita bianche che cominciano ad avvicinarsi,sento l’aria che era mancata fino a quel momento cominciare ad accarezzarmi, mi gira intorno, mi scivola addosso, mi cola addosso, dal collo alla pancia, dentro le gambe,sulla schiena, ovunque scende e sale,si muove, io chiudo gli occhi e sento aria calda andare sempre più giù,sento formicolare le gambe,girare piano piano la testa, sento mani addosso,perdo la testa, persa in mezzo al diletto di tutto quell’essere centro,non c’è più posto, nemmeno essere ferma, non c’è più niente,solo aria e calore, e brividi e una vaga confusione che mi fa ballare come su una nave,senza base,ondeggiare,finire a terra,tremare,rialzarmi,tenermi alla parete mucosa,scivolare, essere disgustata per tutto quel viscidume, sentire la nausea,un qualcosa che sale e io non voglio.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sale,sale,sale,sale,sale e apro gli occhi. Un armadio mi si para di fronte,corro in bagno e vomito tutto quello che il mio stomaco aveva contenuto fino ad allora. Sudo freddo e mi siedo a terra. Lei mi guarda e sorride</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">-Sono ancora le cinque del pomeriggio, starò qui per molto amore- e mi tende una mano.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Kkarma</span></div>Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2708893981796472418.post-14477788112362325422010-10-07T07:46:00.000-07:002010-10-07T07:46:43.948-07:00Atonement,espiazione.<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E’ necessario vivere <br />
Bisogna scrivere <br />
All’infinito tendere <br />
Ricordati Baudelaire.</span><br />
<br />
<span style="font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Mi do al giardinaggio dei fiori del male.</span><br />
<br />
<br />
<span style="font-family: Georgia;">Kkarma</span>Karmahttp://www.blogger.com/profile/00012769199017751827noreply@blogger.com0